Testo completo
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Linee guida
Questo manuale è un iniziale approccio alla presentazione degli elementi del sistema di identità visiva del Comune di Lavello. In seguito sarà
possibile procedere ad un’opera più compiuta e puntuale in riferimento agli aspetti grafici e di restyling di stemma, logotipo e marchio comunale. Lo scopo del presente documento è di aiutare gli utilizzatori a riprodurre correttamente il simbolo del Comune di Lavello contribuendo alla diffusione dei segni e dei colori esatti che costituiscono l'identità visiva comunale e a mantenere inalterata la riconoscibilità del soggetto comunicante.
Introduzione
L'esame, anche sommario, degli strumenti e delle modalità utilizzati dagli organi e dalle strutture comunali per comunicare tra di loro e con gli interlocutori esterni - cittadini, istituzioni pubbliche, imprese, associazioni, scuole - presenta un quadro alquanto variegato e sotto certi aspetti contraddittorio che, in molti casi, confligge con le esigenze di chiarezza, trasparenza e semplificazione della Pubblica amministrazione.
E' emblematico, a tale riguardo, il caso della carta da lettera, che i settori e, talora, le singole strutture dei settori, utilizzano al di fuori di qualsiasi contesto unitario con un uso molto disinvolto dello stemma e del logotipo del Comune, dei caratteri tipografici e dei dati identificativi di chi scrive, omessi o riportati solo parzialmente.
Queste osservazioni, d'altra parte, sono valide anche per gli atti e i provvedimenti del Comune e dei dirigenti, per i mezzi impiegati nelle campagne pubblicitarie (manifesti, dépliants, inviti), per la segnaletica, la letteratura istituzionale (pubblicazioni, atti, convegni) e, in certi casi, per le applicazioni informatiche.
Il discorso, fatte salve le opzioni estetiche, investe, com'è evidente, sia la natura che la qualità dei rapporti che l'Ente vuole intrattenere con i cittadini.
La definizione di tali rapporti, orientati sempre più a intercettare e soddisfare in modo dialettico le esigenze degli "utenti", fa perno anche sullo sviluppo della Società dell'informazione che rivoluzionando i tradizionali modelli organizzativi ed operativi della P.A., ne riduce il tasso di lentezza e di burocrazia e innesca, nel contempo, un cambio di mentalità sia in chi eroga i servizi che in chi li riceve.
In questo contesto si collocano gli sforzi rivolti all'utilizzazione, al potenziamento e all'ampiamento della rete informatica comunale che, come un vero e proprio sistema nervoso, deve regolare i flussi informativi interni all'Ente e quelli in entrata e in uscita.
Le dimensioni sempre più ampie di tali flussi e la molteplicità dei mezzi che li veicolano rimandano, perciò, a una visione d'insieme e alla necessità di un'integrazione strategica degli strumenti utilizzati con un'attenzione particolare agli elementi esteriori e formali degli atti (siano essi delibere, comunicati, lettere etc.), legandoli a canoni applicativi funzionali a un'idea di coesione e caratterizzazione sia nei confronti dei dipendenti che degli interlocutori esterni.
Da qui l'adozione del "Manuale d'uso del marchio comunale", che poggia essenzialmente su due idee:
1. lo stemma del Comune, sulla base dei criteri fissati nel D.P.R. dell’8 novembre 1966 e nel D.P.R. del 12 novembre 2001, devono trovare applicazione uniforme (grandezze, proporzioni, colori) in tutte le manifestazioni della comunicazione: modulistica, segnaletica, letteratura e pubblicità istituzionali.
2. i documenti epistolari interni o destinati ai cittadini e alle imprese, alle associazioni e alle scuole devono sempre e comunque, per una elementare esigenza di chiarezza e per far sapere ai cittadini chi è il responsabile di determinati atti e procedimenti, riportare gli elementi identificativi che facciano facilmente risalire all'autore (indirizzo, telefono, fax, e-mail) e alla struttura che emette il documento.
Queste regole minime devono essere rispettate da tutti coloro che a qualsiasi titolo (tipografi, grafici, dipendenti del Comune) utilizzano il "marchio" sia nella versione cartacea che in quella digitale.